in bicicletta nella valle di Fimon e al Lago
Primo approccio con i Monti Berici con un itinerario tecnicamente facilissimo, adatto proprio a tutti,
ma tutt'altro che banale dal punto di vista paesaggistico e dalle notevoli valenze antropologiche.
E' un ampio giro di boa sulla vasta valle alluvionale di Fimon, aggirando anche l'omonimo lago.
La valle è un anfiteatro a vocazione prettamente agricola e gli insediamenti umani sono tutti ai margini della depressione,
in particolare verso Torri, ormai periferia della città.
L'itinerario in dettaglio
Al complicato e trafficato incrocio di Lòngara si può arrivare da Vicenza percorrendo la bella pista ciclabile della Riviera Berica.
Abbandonata la trafficatissima statale della Riviera Berica ed oltrepassato il piccolo piazzale della chiesa di Lòngara (non salire verso la dorsale a sx), si apre un mondo completamente diverso, fatto di grandi campagne e silenzi.
Incredibile viene subito da dire !
La stradina costegga puntigliosamente il margine della collina offrendo bellissime panoramiche su alcune settecentesche ville di campagna e vecchie case coloniche alcune abbandonate, nonché sui caratteristici Monte Bisortele e Monticello della Coga.
All'incrocio principale, dopo località Grancare Alta, si tira dritto, tralasciando sia la salita al paese di Pianezze (verso sinistra) che la strada principale per Torri (destra). Ancora un breve tratto di strada in leggera salita fino ad una specie di passo tra due colline, dove sulla sinistra si stacca una strada sterrata (tranquilla) che costegga un po' in alto e poco lontano il lago fino ad una curva secca verso sinistra dove svolta decisamente verso il boscoso monte. La si segue in leggera salita e dopo un centinaio di metri un tornante dove si svolta a destra (andando dritti una bella mulattiera sale ripida a Pianezze). Ancora leggera salita su sterrato dal fondo leggermente più brutto (ma sempre senza grossi problemi) fino ad una casa colonica da dove, sulla destra, una discesa conduce direttamente al lago e lo si costeggia arrivando all'asfalto.
Questo tratto sulla stradina sterrata 'alta' si può evitare scendendo subito direttamente ai margini del lago.
Superati i parcheggi presso l'imbarcadero del lago, si continua in direzione Vicenza (strada principale) fino all'incrocio con la strada proveniente da Cenge-Torri e quella dirige alla salita di Lapio. Andare sinistra (appena sotto l'inizio della salita di Lapio), proprio ai piedi del colle che si costeggia lungamente fino ad un gruppo di case e la strada che svolta decisamente a destra. Proprio nella curva si stacca (dritto) una stradina sterrata di campagna che si segue completamente fino al paesino di Fimon, giungendo al ponte sulla strada per la Valle dei Mulini.
A sinistra una bella strada in leggera salita s'infila nella profonda Valle dei Molini, si può arrivare fino al termine, dove si trova una bella grotta con la Madonna di Lourdes.
Ritornati di nuovo a Fimon si prosegue per la strada principale, sul versante nord della valle, dove oltre le belle ville antiche e le case coloniche iniziano gradualmente ad aumentare gli insediamenti residenziali della città.
Torri è un esempio di paesotto inglobato dalla periferia cittadina, dall'incrocio si segue (destra) la strada per Pianezze-Grancare che, attorniando il Monte Bisortele, porta all'incrocio sotto Grancare, dove si era passati all'andata.
Stavolta verso sinistra a riprendere la bella strada dell'andata fino a Lòngara.
Si può percorrere una variante nella valletta più a nord, appena passate le rotonde di Torri dirigendo verso Vicenza sulla sinistra si stacca una strada che conduce agli impianti sportivi. Continuare e percorrerla tutta e dopo un ampio giro si perviene al semaforo di Tormeno.
progressione - Lago di Fimon e Valle di Fimon |
località | quota | km. | TT | note |
Lòngara | 25 | 0,0 | 0,0 | |
Grancare | 25 | 3,5 | 3,5 | |
incrocio Montesecco | 35 | 0,5 | 4,0 | |
casa Friziera | 50 | 2,0 | 6,0 | |
imbarcadero Lago Fimon | 25 | 2,0 | 8,0 | |
incrocio per Lapio | 30 | 2,0 | 10,0 | |
incrocio Pezze Lunghe | 35 | 3,0 | 13,0 | |
Fimon | 30 | 1,0 | 14,0 | |
Valle dei Molini | 60 | 2,0 | 16,0 | |
Fimon | 30 | 2,0 | 18,0 | |
Cenge | 35 | 4,5 | 22,5 | |
Torri | 30 | 1,0 | 23,5 | |
Grancare | 30 | 3,0 | 26,5 | |
Lòngara | 25 | 3,5 | 30,0 | |
pista ciclabile Riviera Berica da Vicenza a Noventa Vicentina
sul sedime della ex ferrotramvia Vicenza-Noventa-Montagnana
La pista ciclabile della Riviera Berica, finalmente completata, è il più importante tassello della viabilità ciclistica
a sud di Vicenza, la cosidetta area 'Euganeo-Berica' nota come Riviera Berica.
La pista ciclabile è facilmente praticabile da tutti, in particolare quale 'sfogo' sportivo-ricreativo di Vicenza,
tuttavia s'innesta quale collegamento e raccordo per numerosi altri itinerari ciclistici verso i Colli Euganei e, in particolare,
verso i Colli (o Monti) Berici.
Per i più 'aggressivi', ciclisticamente, può servire di raccordo per
alcuni anelli in mtb tra la riviera berica e la dorsale berica est.
Per i 'fans' della bicicletta da corsa, imperdibile la
strada dei Vini Berici, da Longare a Sossano.
Con questo mezzo conviene infatti percorrere un anello, riservando (riferimento di partenza sempre Vicenza) l'andata
lungo le nervose e bellissime strade al piede del rilievo Berico, più interne rispetto alla 'riviera' della pista ciclabile,
con destinazione Lumignano, Mossano, Barbarano, la bellissima Toara e Sossano.
Si può poi proseguire alla volta di Pojana Maggiore e raccordarsi a Noventa Vicentina,
con rientro lungo la pista ciclabile della Riviera Berica.
Pur essendo ciclisticamente un po' noioso, per via dei lunghissimi rettilinei,
l'intero percorso della ciclabile tra Vicenza e Noventa Vicentina è molto interessante paesaggisticamente e sul profilo naturalistico.
Anche questo aspetto è suddiviso in due tratte nettamente distinte.
Da Vicenza, centro città, alla periferia sud fino a Longare, per l'attraversamento di zone urbanizzate di altissimo pregio,
interessate da ville famose nel mondo come
Villa Valamarana 'ai Nani' (pitture di G.B.Tiepolo)
e Villa Almerico-Capra detta 'La Rotonda' (Palladio-Scamozzi),
oltre a interessanti segni di archeologia industriale, ed ancora parchi e ville di pregio a Longare-Costozza.
La seconda parte, da Costozza a Noventa, attraversa ampie campagne ancora relativamente integre,
seppur ai margini di aree industriali lungo la statale della Riviera Berica,
e si distingue per le belle vedute panoramiche tra i Colli Berici e i Colli Euganei,
numerose zone umide e fossati con ampia varietà di flora e fauna selvatica.
Particolarmente interessanti alcuni scorci di campagna tipicamente 'alla veneta', pressoché integri,
con la caratteristica disposizione delle coltivazioni agricole e il regolare intervallarsi di siepi, filari di vigne, filari di gelso
un tempo sfruttati intensivamente per l'allevamento dei bachi da seta (i 'cavalieri').
Inoltre s'intersecano numerose opere di ingegneria idraulica, tipiche della pianura alluvionale centrale del Veneto.
Da Noventa Vicentina, spingendosi verso Montagnana, a Pojana Maggiore si trova uno dei massimi esempi dell'architettura del Palladio,
villa Pojana con accanto il castello di Pojana.
Per giri più brevi ci si può 'accontentare' del giro della
Valle di Fimon, con innesto a Lòngara di Longare.
Da Longare interessante anche il percorso per
Montegalda, Montegaldella e Padova,
parzialmente lungo l'argine sterrato del Bacchiglione (anche per questo un progetto di pista ciclabile).
storia della ferrotramvia Vicenza-Noventa-Montagnana
Ad inizio novecento, oltre al collegamento ferroviario Milano-Venezia realizzato dagli Austriaci a metà ottocento,
Vicenza era efficacemente servita da una ottima rete di ferrovie e tramvie suburbane e locali (dette Consorziali)
che si spingevano agli angoli estremi del territorio provinciale.
La maggior parte dei convogli era trascinato da locomotive a vapore dette 'Vaca Mora',
affettuoso termine che indica sia la velocità (dal camminare lento delle mucche) che gli sbuffi di fumo di nero carbone,
non mancavano tuttavia tratte elettrificate e persino qualche tratto a forza animale.
Diverse erano le linee ferrate, sia a scartamento ordinario che a scartamento ridotto
- Vicenza-Thiene-Schio, denominata 'il treno delle lane' inaugurata nel 1876 (...fu realizzata in un anno...) e ancora attiva,
da dove s'innestavano le linee a scartamento ridotto
- Torrebelvicino-Schio-Rocchette-Arsiero (del 1885)
- Thiene-Rocchette
- Rocchette-Asiago, scartamento ridotto e cremaglera (del 1910)
- Vicenza-Cittadella-Bassano per il collegamento con la Valsugana, ancora attiva
- Vicenza-Montecchio-Valdagno-Recoaro (inaugurata nel 1880, dismessa nel 1980)
- Montecchio-Arzignano-Chiampo (inaugurata nel 1903, dismessa nel 1967)
- Vicenza-Longare-NoventaVicentina-Montagnana
Inoltre, tra le due guerre la provincia fu interessata, solo come attraversamento, dalla ferrovia militare
Treviso-Ostiglia tra Grisignano di Zocco, Barbarano, Cologna Veneta
che presto dovrebbe venir recuperata come pista ciclabile, intersecando la ciclabile Riviera Berica.
La
Ferrotramvia Vicenza-Noventa-Montagnana a scartamento ordinario è entrata in esercizio nel 1911,
raccordandosi coerentemente con le linee di Vicenza e di Montagnana verso la bassa veronese.
La tratta Noventa-Montagnana venne dismessa nel corso delle seconda guerra mondiale, a seguito di irreparabili danneggiamenti.
La tratta Vicenza-Noventa è stata dismessa nel 1978.
Correva prevalentemente su sede propria, anche in aperta campagna o sul lato opposto del canale lungo la strada statale della Riviera Berica,
ma in alcuni tratti anche su sede stradale.
Da alcuni anni il tratto Vicenza-Longare è stato trasformato in pista ciclabile, bellissima e molto frequentata.
Nel 2011 sono stati eseguiti i lavori di recupero del tratto Longare-Noventa, la nuova pista ciclabile è praticabile dall'inizio 2012
e inaugurata a maggio 2012.
Pertanto ora è completa, tutta praticabile su sede propria, la
Ciclabile della Riviera Berica lunga circa 33 km.
cicloturismo lungo la Strada dei Vini dei Colli Berici
Un bellissimo giro in bicicletta, a dir poco sorprendente per chi non conosce il gruppo collinare dei Monti Berici.
Si percorrono stradine secondarie proprio al piede del risalto collinare, inanellando una serie di lindi paesi,
una successione di ville che spaziano dal '300 al '700, alcune anche molto famose, moltissime case vecchie,
fontane monumentali e, naturalmente, campi e vigneti.
Un ambiente nonostante tutto ancora molto integro anche se non lontano dai nefasti effetti della 'civiltà'.
La potremmo anche chiamare 'Strada delle Fontane', e tra queste davvero bellissime sono le fontane monumentali di Costozza,
Lumignano, Mossano, ma soprattutto la fontana a Costalunga di Castegnero, con la vicina canaletta per il quattrocentesco mulino.
Inoltre il Mulino di Mossano, e tantissime altre belle cose.
Sullo sfondo le inconfondibili gobbe dei Colli Euganei.
Le stradine sono sempre tortuose e molto strette,
il fondo asfaltato non sempre in buone condizioni (ma non vi sono problemi nemmeno con le bici da corsa).
Il traffico automobilistico è inesistente, solo qualche frontista,
e questo meraviglierà coloro che conoscono la non lontana statale della Riviera Berica, trafficatissima,
una successione di capannoni e negozi.
Davvero un altro mondo.
In compenso l'itinerario è trafficatissimo... di ciclisti vicentini, anche durante i giorni feriali,
chiaramente uno dei più amati.
Si segue pressoché integralmente la Strada dei Vini dei Colli Berici, sempre ben segnalata da appositi cartelli.
Si può partire da Longare (parcheggi vicino alla chiesa) o anche direttamente da Vicenza città,
seguendo la bella pista ciclabile della riviera fino a Longare.
Si prosegue per Costozza (villa Trento, fontana di Costozza), quindi Lumignano con vista sui covoli,
le pareti rocciose e l'eremo di San Cassiano, quindi Castegnero, Nanto, l'affascinante valletta 'Risaia'
proprio sotto la grandiosa Villa Pigafetta, il colle di San Pancrazio, Mossano (le prigioni nella roccia, la sorgente, il mulino ad acqua),
Barbarano, il castello di Villaga, Villaga e Toara (villa Piovene e Castello del Belvedere).
Volendo si può giungere a Sossano.
Questo è solamente il primo tratto della Strada dei Vini
e chi è abituato ai lunghi giri cicloturistici la può percorrere integralmente.
Per il ritorno si può fare il medesimo percorso al contrario, e non è di certo un banale ripercorrere il già visto,
oppure raggiungere Noventa Vicentina e rientrare a Vicenza percorrendo la pista ciclabile Riviera Berica.
Naturalmente si può affrontare la ben più impegnativa salita da Toara a Pozzolo e tornare in direzione Vicenza
per la dorsale di San Giovanni in Monte e Villabalzana che presenta numerosi strappi impegnativi.
Il percorso lungo la Strada dei Vini è invece a leggeri saliscendi con solamente alcuni brevi strappetti,
quello un po' più impegantivo è lo strappetto a stretti tornanti per salire a Mossano.
L'andata e ritorno da Longare a Toara è di circa 35 chilometri.